Durante la pratica ospedaliera il dott. Barbiero è arrivato casualmente a scoprire la riflessoterapia. Aveva notato che poteva ottenere maggiori risultati terapeutici eseguendo le classiche infiltrazioni ortopediche sui punti di dolore indicati dal paziente invece che dentro le articolazioni. Se poi dimezzava o eliminava il cortisone o l’anestetico o ambedue e provava ad usare solo fisiologica o solo l’ago, si verificavano sempre immediati ed evidenti miglioramenti. Ha quindi ipotizzato che tali effetti positivi non dipendessero dai farmaci usati, quanto dalla risposta riflessa dei tessuti viventi allo stimolo dell’ago. Così è arrivato a scoprire l’esistenza della riflessoterapia sui Punti Dolorosi.

Lasciato l’Ospedale nel 1980, nel suo ambulatorio ha sviluppato sempre di più quanto da lui scoperto. Negli anni ’70 e ’80, dopo essere venuto a conoscenza di altri tipi di terapie riflesse quali agopuntura, manipolazioni vertebrali, laserterapia, auricoloterapia, podologia riflessa, iridologia, massaggio connettivale, neuralterapia e dopo aver studiato psicosomatica, gruppi Balint e PNL, ha realizzato che tutte queste esperienze potevano confluire nella Nuova Medicina PD.

Il principio generale dei Punti Dolorosi gli ha poi aperto sconfinati orizzonti diagnostico-terapeutici  in patologie semplici e anche in patologie molto gravi.

A fine anni ’80 e inizio ‘90, con la collaborazione del prof. Kurt Pardatscher, consigliere nazionale e ordinario di neuroradiologia e dell’ecografista-radiologo Giovanni Tomasella, il dott. Barbiero ha oggettivato l’esistenza dei Punti Dolorosi e l’efficacia riflessa immediata del loro uso. Tale efficacia è stata confermata anche da altri colleghi universitari e ospedalieri di Padova e Bologna confluiti nel Laboratorio di Ortopedia Clinica usando Teletermografia, Elettromiografia, RMN con gadolinio, Test Psicometrici e Statistiche sulle Lombosciatalgie e Cefalee.  Il dott. Nello Bindi ha spiegato il meccanismo d’azione dei Punti Dolorosi dal punto di vista neurologico.